UN BRANO DA "DELITTI ESOTERICI - La prima indagine del Commissario Caterina Ruggeri"
Era l'imbrunire quando le due donne uscirono mano
nella mano, per raggiungere la Fonte magica sita a poca distanza. Aurora aveva
messo nella bisaccia che teneva a tracolla alcune confezioni di calze da donna.
Anna Lory si chiedeva per che cosa le volesse utilizzare, e ben presto lo
scoprì. Quando furono alla fonte, e in cielo cominciò ad apparire una luce
giallastra che attraversava la volta celeste, la strega cominciò a baciare e
carezzare sensualmente la sua discepola. Lentamente, con gesti molto studiati, la spogliò fino a farla rimanere completamente nuda. Anna Lory
sentiva le sue carezze e i suoi baci su tutto il corpo e si sentiva sempre più
eccitata. A un certo punto Aurora, ansimante per il desiderio, le chiese una
cosa particolare.
«Adoro carezzare il corpo di un'altra donna
rivestito di collant velati e ricevere a sua volta carezze vellutate da lei. Mi
dà una sensazione, come dire, così incredibilmente sensuale, eccitante! Faresti
questo gioco per me?»
Anna Lory, non vedendo alcunché di male in ciò,
annuì, chiedendole cosa dovesse fare. La strega le spiegò come infilare i
collant in modo da rivestire quasi tutto il suo corpo, tranne la testa, con il
Nylon degli indumenti. Poi, con la mano guantata da quell'indumento setoso,
cominciò a carezzare Aurora che stava impazzendo per il piacere e ben presto
raggiunse l'orgasmo, così violento da indurla a piegarsi su se stessa. La
strega, ormai sfinita, si abbandonò all'oblio, sprofondando in un sonno
profondo, mentre Anna Lory, a cui tutto sommato la cosa non era piaciuta gran
che, si alzò, un po' intontita, raccolse i suoi indumenti, e si avviò sul
sentiero che secondo lei l'avrebbe ricondotta verso casa Della Rosa. Al buio e
sotto l'effetto delle sostanze assunte, nonostante l'unguento a base di
artemisia, perse l'orientamento e si ritrovò all'ingresso di quell'antro chiuso
da sbarre metalliche, all'interno del quale, nella visione che aveva avuto la
notte del Sabba, era stata torturata e dichiarata strega.
Adesso quell'antro sembrava una legnaia, in quanto,
nella parte interna, a ridosso dell'inferriata, era stata disposta una gran
quantità di fascine e di legna da ardere. Non fece in tempo a capirne il
motivo, in quanto si sentì afferrata con violenza, un altro di quei collant
provenienti dalla bisaccia di Aurora le fu infilato in bocca a mo' di bavaglio
e braccia e gambe furono assicurate alle sbarre metalliche con del grosso
nastro adesivo.
Poi le fu sistemata qualche fascina sotto i piedi e fu versato
del liquido infiammabile, parte addosso a lei e parte ad inzuppare la legna.
Anna Lory non riusciva a mettere a fuoco la sua vista, vedeva immagini confuse,
sfocate, sdoppiate. Le sembrò di vedere un individuo tutto vestito di nero, con
un cappuccio in testa, con una torcia accesa in una mano e un rotolo di
pergamena nell'altra. Quando parlò aveva la stessa voce, roca e falsata, del
torturatore di qualche sera prima.
«Oggi, 21 Marzo 1589, in nome di Dio, Padre
Onnipotente, della Vergine Maria e di Santa Romana Chiesa, il tribunale
dell'Inquisizione ha emesso sentenza irrevocabile nei confronti della qui
presente Alessandra Stella, colpevole di peccati mortali comprovati. Poiché il
suo corpo, ripetutamente sollecitato, non ha gettato sangue e, più volte
immerso, è stato rifiutato con forza dall'acqua, possiamo con certezza
affermare la sua commistione con il Demonio. Le accuse quindi, di commercio con
il maligno e di partecipazione a riti blasfemi, magie ed incantesimi, sono
confermate e l'accusata è condannata ad essere bruciata al rogo sulla pubblica piazza.
Che Dio abbia misericordia della sua anima, che venga liberata dal maligno che
vi alberga, e il corpo di Alessandra venga purificato.»
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